Evasione di Siegfried Lederer dal campo di concentramento di Auschwitz

La notte del 5 aprile 1944, Siegfried Lederer, un ebreo ceco, si allontanò dal campo di concentramento di Auschwitz indossando un'uniforme delle SS fornita dall'SS-Rottenführer Viktor Pestek, il quale in seguito all'infatuazione per Renée Neumann, una detenuta ebrea, e a dubbi crescenti sulla propria adesione all'ideologia nazista, tentò di "boicottare" il piano di sterminio noto come "soluzione finale". Accompagnò Lederer fuori dal campo e i due uomini si recarono insieme al Protettorato di Boemia e Moravia per ottenere documenti falsi con il proposito di liberare anche Neumann e sua madre.

Riacquistata la libertà Lederer, che era un ex ufficiale dell'esercito cecoslovacco e membro della resistenza ceca, tentò senza successo di mettere in guardia gli ebrei del ghetto di Theresienstadt sugli omicidi di massa di cui era stato testimone ad Auschwitz. Lui e Pestek tornarono ad Auschwitz nel tentativo di trarre in salvo le due donne. Pestek fu arrestato in circostanze la cui ricostruzione è controversa, e successivamente giustiziato. Lederer tornò nella Cecoslovacchia occupata, dove si unì nuovamente al movimento di resistenza e tentò di contrabbandare un rapporto su Auschwitz al Comitato internazionale della Croce Rossa in Svizzera. Dopo la guerra rimase in Cecoslovacchia. La storia della sua fuga è stata narrata da Lederer e da altri scrittori, incluso lo storico Erich Kulka.


From Wikipedia, the free encyclopedia · View on Wikipedia

Developed by Tubidy